Ho un centro fitness che lavora: devo fare pubblicità lo stesso?

Ho un centro fitness che lavora: devo fare pubblicità lo stesso?

Alberto, come faccio a convincere un imprenditore a fare pubblicità anche se la sua attività funziona?

Questa la domanda che l’altro giorno un mio collaboratore mi ha posto.

E scommetto che la stessa domanda, a meno che tu non sia un mio studente e sappia quindi già la risposta, te la sei fatta anche tu almeno una decina di volte.

Come mio solito ho fretta di rispondere e parto già dalla soluzione (tanto il modo di incuriosirti e farti leggere tutto l’articolo lo trovo comunque).

LA DOMANDA È LA PIÙ SBAGLIATA CHE UN IMPRENDITORE POSSA FARE

Tant’è che per rispondere ci ho messo non più di un minuto.

Ammetto infatti che sul momento la domanda mi è sembrata banale. 

Poi, grazie al suo suggerimento, ho constatato che così banale forse forse non lo era. 

Pensandoci bene, effettivamente, gli imprenditori italiani sentono il bisogno di fare pubblicità solamente quando si sentono con il culo per terra. Madornale errore. Per un motivo:

Fare pubblicità (nella più ampia delle accezioni in questo caso), è SOPRATTUTTO per chi un’attività che funziona, ce l’ha già.

Controintuitivo? Ma neanche per il cavolo amico mio. E tra poco ti spiegherò il perché.

Ti lancio questa bordata:

Apple ha chiuso il 2018 con un fatturato di 62,8 miliardi di dollari.

Amazon ha chiuso il 2018 con un fatturato di 51 miliardi di dollari.

Numeroni vero? Il prodotto funziona, il loro servizio è eccellente e dominano i mercati mondiali.

Ma scusa, ma allora cosa cavolo pubblicizzano???

Sono aziende costantemente attive social, lanciano innovative campagne pubblicitarie in TV (l’ultima di Apple è qualcosa di straordinario e profondo), non mollano un centimetro e tra i loro investimenti maggiori ci sono proprio il marketing e la comunicazione.

Sarà che forse una domandina te la devi fare? O sono scemi e stanno bruciando cassa per ingannare il tempo? Chiedilo a Tim Cook e Jeff Bezos, che non mi sembrano gli ultimi sfigati in fondo alla locomotiva.

La verità te la dico io, senza girarci tanto intorno: marketing e comunicazione (diamo il nome corretto a sta pubblicità) non solo servono a rivitalizzare un’azienda che deve tirare a campare, ma servono SOPRATTUTTO a chi un’azienda sana già ce l’ha. 

Per due motivi:

MOTIVO 1: Sei il leader di mercato? I tuoi corsi e la tua sala pesi sono costantemente pieni? Hai i prezzi più alti di tutti e hai profitti pazzeschi? Complimenti, hai la mia stima, dico davvero.

Ma se è così, cosa cavolo aspetti allora a dare il colpo di grazia alla concorrenza? Perché non crei la definitiva separazione tra te e loro? 

Fatti trovare dove c’è bisogno di te quando la gente ti cercherà.

Presidia il web, invia sales letter, crea campagne Facebook innovative. La tua fortuna è che non devi investire per sopravvivere! 

Sai cosa vuol dire questo? Che puoi sperimentare, puoi studiarti qualcosa di nuovo senza la pressione del “o funziona, o fallisco e chiudo”. 

Ma vuoi mettere?

Una comunicazione efficace che comunica ciò che il marketing definisce può essere ciò che ti renderà il leader incontrastato, il cannibale del fitness business della tua zona. Ti fa così schifo?

Che poi scusa, ma una cosa devo dirtela. 

Non ti voglio portare sfiga, ma per quanto tempo hai intenzione di rimanere il numero uno? E se qualcuno stesse preparando una controffensiva per portarti via lo scettro?

Sei il numero uno oggi, ma domani?

La gente oggi come oggi cambia idea dieci volte al giorno, cosa impedisce alle persone di passare alla concorrenza solo perché ha avuto l’iniziativa di essere più presente ed esposta di te sui vari canali che ha a disposizione?

Fai tu la prima mossa e palesati alle persone. Chi bastona per primo, bastona due volte.

MOTIVO 2: Sai da dove parto quando parlo di comunicazione con i miei studenti? Da questo inciso:

“La comunicazione è l’eco di ciò che le persone pensano della tua azienda”.

Fai pubblicità su Facebook? Questa farà riecheggiare il lavoro che hai fatto finora, nel bene o nel male.

Manderai una sales letter a tutti i residenti della zona? Farà lo stesso anche lei.

Tradotto: se parti da una posizione in cui non sei visto bene, la comunicazione non farà altro che far riecheggiare il messaggio di un’azienda con dei problemi. 

E qui serve l’aiuto del marketing. 

Ma questo, è un altro discorso, che tratteremo molto molto presto.

Se invece parti da un’azienda sana, che vuol bene ai suoi clienti e si fa voler bene dai suoi clienti, la comunicazione sarà l’altoparlante di questo tuo successo, e farà veicolare il tuo messaggio di professionalità ai 4 angoli della tua città. 

Non è tutto. Un’attività fitness amata dai suoi clienti, può contare anche sul loro supporto per diffondere questo messaggio. 

Questo perché siamo tutti più propensi a trasmettere il nostro senso di appartenenza a contesti di nostro gradimento. 

Se allenarmi da te è per me un piacere, se all’ingresso vengo accolto con entusiasmo, se i coach e i trainer sono attenti alle mie esigenze, cosa mi costa farmi da promotore spontaneo di ciò che amo?

Perciò, se hai un’azienda che funziona, fai in modo che si parli ulteriormente di te, perché ne hai solo che da guadagnare.

Se poi vogliamo allegare un motivo 2 bis o 3, pensa alle sopra citate Apple e Amazon. Sono precursori, pionieri del mercato, i più avanti insomma. Sempre e comunque. 

E come tali ci aspettiamo sempre il primo passo da loro, l’idea innovativa, la genialata che fa girare all’effetto WOW.

Essere i numeri uno è anche una responsabilità. Hai tutti gli occhi puntati, e muoverti in modo adeguato per te è quasi un dovere. 

Tutti aspettano la tua prima mossa. Se non la fai, farai trasparire due cose:

  • Si è addormentato, forse non è davvero il numero uno che pensavamo (a detta dei clienti o potenziali tali).
  • Si è addormentato, è il mio momento per attaccare (a detta dei competitors).

In conclusione: 

Se oggi sei pieno, sia in tasca che in sala pesi, io non posso che essere felice per te. Ma una cosa devo dirtela: se non metterai in cassaforte oggi il tuo dominio, te ne pentirai domani.

Le persone hanno costantemente bisogno di ricordarsi di te, di percepirti come reale leader, hanno bisogno di una guida. 

E per essere guida, devi esporti, essere attivo, non aspettare i periodi morti per riaccenderti. 

Una macchina del marketing che funziona, funziona 365 su 365, non te lo dimenticare. 

I tuoi clienti di domani, li costruisci con le tue azioni di oggi.

E tu, domani dove vorrai essere?

LA GUIDA PER UN SITO WEB PER PALESTRE (e non solo) CHE SPACCA

LA GUIDA PER UN SITO WEB PER PALESTRE (e non solo) CHE SPACCA

Purtroppo ancora oggi, in un’era fatta di persone connesse h24, 365 su 365, tante aziende fitness in Italia schivano come una pallottola in Matrix l’idea di essere in linea con i tempi ed avere una presenza digitale completa, fatta di social network ben curati, una valida brand positioning e appunto un sito che pianti quel paletto in grado di dire: “Io ci sono e mi piazzo qui”.

Dico purtroppo proprio perché oggi, avere un sito internet che definisca i tuoi servizi e ti posizioni al meglio sui motori di ricerca è cosa fondamentale.

E ti spiego anche il perché, senza tanti giri di parole. 

  1. Partiamo dalle cose semplici: avere un sito è sinonimo di professionalità. Là fuori invii un messaggio di attaccamento alla tua immagine. E le persone, questo, lo interpreteranno come un segnale positivo. Sembra una stupidaggine, ma tutti quanti siamo portati a giudicare il libro dalla copertina. E se un’attività ha un sito, per giunta curato e graficamente impattante, tendiamo a darle più considerazione.
  1. Un sito ben indicizzato (che contiene le parole chiave giuste), ti aiuta ad essere trovato rispetto a specifici parametri di ricerca. Esempio pratico: supponiamo tu sia una palestra di Roma. Se vuoi che le persone ti trovino sui motori di ricerca e pensino a te come valida alternativa per il loro allenamento, quello che devi fare è riempire il tuo sito di parole chiave in ambito fitness che sai verranno digitate dagli utenti (ad esempio palestre Roma, allenamento Roma + quartiere, dimagrire Roma, idee allenamento Roma, centro fitness quartiere Roma), in modo da favorire appunto la tua ricerca laddove ci sarà domanda. Questa azione per generare risultati richiede tempo e pazienza, ma credimi, il risultato sarà grandioso. Anche perché, credi a un pazzo, solo una piccolissima percentuale delle attività fitness italiane si prende la briga di fare questa operazione. Lasciando sul piatto centinaia di possibili clienti.
  1. Un sito può diventare un business, in tanti modi: vendendo spazi pubblicitari (se ha tanto traffico), vendendo prodotti o consulenze online in tutta Italia o addirittura tutto il mondo, generando contatti utili per il tuo centro fitness se situato a livello locale.

Questi sono i 3 motivi principali, che ti permettono di adeguarti ad un mondo in cui la differenza tra online ed offline è sempre più sottile.

Compiamo azioni online, per trasformare in esperienze offline!

Facciamo esperienze offline, per poi avere una connessione online!

Lo vedi? Tutto è collegato. Avere il proprio spazio sul web, svincolato da canali come la classica pagina social, oggi è molto importante.

Ci sono 3 qualità che un sito che converte deve avere

  • Dev’essere interessante: quando l’utente entra per la prima volta sul tuo sito, hai una manciata di secondi per attirare la sua attenzione e metterlo nella condizione che “Si, in questo sito ho trovato ciò che cercavo”. Arriva dritto al punto, sii chiaro e parla in modo semplice. Niente giri di parole. Sei un personal trainer? Comunicalo in modo chiaro indicando chi è il tuo target ideale. Sei una palestra che offre servizi di functional training? Definiscilo in modo chiaro e veloce, in modo da catturare l’attenzione con quello che è il tuo focus.
  • Deve essere di valore: E qui, si potrebbe aprire un articolo nell’articolo. Si perché è qui che entra in gioco il tuo blog. Il tuo che??? Pensavi di sfuggire a questo argomento? Nossignore. Il blog è dove esponi le tue competenze, le tue abilità. E’ con il blog che catturi l’attenzione e attrai a te le persone. Contenuti di valore, utili, di ispirazione, aiutano le persone a fidarsi di te fino a trasformare gli utenti in clienti. E non è tutto. Un blog contenente le keywords giuste è una manna dal cielo per la SEO (search engine optimization), tutta quella serie di azioni fatta di ricerca di parole chiave in grado di farti scalare la vetta di Google (ricordi? Ne parlavamo ad inizio articolo). Più articoli fai sulle giuste tematiche e con le parole chiave indicate, maggiore sarà la facilità nel trovarti, maggiore sarà la tua autorevolezza. Chiaro il concetto no? E allora comincia a scrivere!
  • Deve essere utile: Definito il tuo target, non devi perdere l’occasione per spiegargli quanto tu possa essere utile nel soddisfare un bisogno o raggiungere un obiettivo. Sia chiaro però, questo non vuol dire essere autoreferenziale. Non devi dire quanto sei bravo, quanto sei bello e quanto sei infallibile. Concentra piuttosto l’attenzione sul problema, facendo capire quanto bene sai quanto questo sia seccante, e quanto il tuo servizio possa essere la soluzione perfetta. Un sito che pone la tua come una presenza problem solving ti porta in vantaggio sui tuoi competitors di parecchi passi.

Ora, supponiamo che tu abbia già fatto tutto questo: una Home page indicizzata con le giuste parole chiave, un blog che conta articoli fighissimi super cliccati, un aspetto grafico impattante ed una user experience facile ed intuitiva (non ne abbiamo parlato, ma un sito per un utente fitness deve avere grande usabilità e fruibilità, pena la perdita della visita dell’utente!).

Credi che basti così? Eh no, magari amico mio!

  • Credi che non serva dare una “spintina” alle visite?
  • Credi che non sia utile tracciare la visita è entrato sul tuo sito, cosa ha cliccato e per quanto tempo è rimasto?
  • Pensi che non sia interessante fare qualche bella azione di marketing su chi è entrato sul sito senza convertire?
  • E se ci piazzassimo anche un bel pop-up che in cambio di una guida gratuita colleziona contatti mail da utilizzare poi per ulteriori azioni di marketing?

Un sito senza misurazione dei dati e senza un’ adeguata strategia di advertising rimane quello che è: una vetrina fine a sè stessa.

E allora, vogliamo renderla una macchina macina soldi?

E qui…comincia la seconda parte dell’articolo, quella che ti aiuta a capire cosa serve per monetizzare. Si insomma, la parte più succosa.

Partiamo dal primo punto: vogliamo far vedere il nostro sito, i nostri articoli, i nostri prodotti ad un numero maggiore di persone? Bene, alloca un budget per Facebook Ads. Non è questo l’articolo in cui ti dirò quanto spendere e come spendere, ma sappi che un push a livello di advertising è essenziale. Ne parleremo prossimamente.

Se con Facebook Ads intercettiamo la domanda latente di chi curiosa sui social, vogliamo invece ignorare la domanda di chi cerca un servizio simile al nostro o affine? 

Certo che no! Ed è qui che entra invece in gioco GOOGLE ADS, la piattaforma pubblicitaria di Google, che ti permette di apparire tra le prime ricerche in relazione a determinate parole chiave, che tu definirai a priori. Ogni click che ricevi, paghi un tot. Meritocratico e giusto. Più click ricevi, più paghi. Più click ricevi, più potenziali clienti otterrai.

Una volta che l’utente è entrato nel tuo sito attraverso Facebook Ads o Google Ads, devi poter tracciare la sua visita. 

Ci sono strumenti di tracciamento che ti permettono di sapere chi è entrato, quanto temi ci è rimasto, da che dispositivo, dopo quanto è uscito e quali sono le pagine preferite. 

E pensa, questo strumento è pure gratuito! Si chiama GOOGLE ANALYTICS.

Molto semplicemente, è un codice che tu (o il programmatore che ha creato il tuo sito) inserisce nel pannello gestionale per poterti dare l’opportunità di poter estrapolare numeri che sono di vitale importanza. Sapere quante persone visitano il tuo sito tutti i giorni, cosa leggono più volentieri e mille altre informazioni sono per te oro che cola. GRATIS.

Se qualcuno è entrato sul tuo sito, vuol dire che ti ha conosciuto. Fare marketing su chi già ti conosce è 10 volte più efficace.

E come puoi fare azioni specifiche su chi è entrato sul tuo sito? Tramite il PIXEL DI FACEBOOK. 

Anche questo è un codice, anche questo è gratuito e anche questo va inserito nel pannello gestionale, in ogni pagina.

Una volta inserito, Facebook ti permette di creare un pubblico (si, Faceook permette di creare pubblici specifici che hanno interagito con te, ma te ne parlerò), e di fare vedere l’inserzione fatta con Facebook Ads SOLAMENTE A CHI HA VISITATO IL TUO SITO. 

Una figata, non trovi?

Pensa se Tizio ha visto la pagina X, e tu in un’inserzione gli fai comparire il messaggio: “Ho visto che hai visitato la pagina X, se acquisti ora hai diritto ad uno sconto speciale!”.

Tizio penserà che sei un mago e rimarrà positivamente impressionato per la precisione del messaggio. E invece di magia ce n’è meno di zero, basta usare la testa!

Se qualcuno rimane sul tuo sito per più di tot. minuti, perché non mostrargli un pop-up? Magari con una guida gratuita o con un reindirizzamento a Messenger?

Se rimane per così tanto tempo, vuol dire che il tuo servizio desta un interesse, se desta un interesse sarà sicuramente più propenso a lasciarti il suo contatto. Perché non approfittarne?

I pop-up li puoi inserire quando vuoi, quante volte vuoi. E anche qui GRATIS.

Ci sarebbero un’infinità di altre diavolerie e strumenti che puoi installare per creare un sito a prova di bomba, la maggior parte dei quali senza spendere un euro. O quasi. 

Ad esempio ci sono tantissimi tool che ti aiutano a ricercare le parole chiave più adatte e dove posizionarle per scalare le vette della ricerca. Costano il giusto e la loro efficacia è straordinaria. 

Ma non mi dilungo ulteriormente, non voglio farti venire il mal di testa.

Quello che voglio dirti, che è in realtà il motivo dell’articolo, è che un sito internet oggi non solo non basta, ma va anche strutturato in maniera tale che funzioni. E converta!

Quindi, se ancora la tua attività non ha un sito, sei doppiamente in torto. 

Uno perché stai regalando spazio ai tuoi concorrenti.

Due perché stai sprecando l’opportunità di avere uno strumento di marketing in grado di fare la differenza.

CREARE UN FITNESS BRAND: LA GUIDA DEFINITIVA

CREARE UN FITNESS BRAND: LA GUIDA DEFINITIVA

Essere percepito come brand autorevole per la tua attività oggi non è importante, è l’unica cosa che conta. O sei un brand, o muori.

Esordisco in questo articolo così. 

Un inciso forte, univoco, che ti faccia capire la reale importanza di questo aspetto.

MA…COSA VUOL DIRE ESSERE UN BRAND? SIGNIFICA ESSERE ASSOCIATI AD UN’IDEA?

Jeff Bezos (il padre fondatore di Amazon) disse: il branding è quello che le persone dicono di te. 

Mai furono dette parole più vere. 

Essere un brand infatti significa entrare nella testa delle persone, evocare un concetto fondamentale, comunicare tratti che ti differenzino dalla concorrenza.

Ricorda: più sarai bravo nel fare questo, più sarai convincente nel comunicare i tuoi valori e le tue competenze specifiche, più le persone tenderanno a reputarti autorevole, affidabile, professionale. 

Indovina: cosa accade quando un’attività viene percepita come brand autorevole? 

Che i suoi servizi acquistano un valore percepito immenso. 

Se vuoi acquistare dal numero uno devi essere disposto a sborsare. 

Essere un brand quindi, capisci anche tu che non è solo una menata per farsi belli. No signore. Essere un brand significa vincere nel mercato di oggi. 

Brand si diventa, col tempo e con lo studio, non riempiendosi la bocca di parole.

PROPRIO PER QUESTO ORA ANDREMO A VEDERE INSIEME QUALI SONO GLI STEP PRINCIPALI PER AVVIARE IL TUO PERCORSO DI BRANDING. LEGGI, PRENDI NOTA E MEMORIZZA!

 

1- CHI: IL PUBBLICO

Sarò schietto. 

Noi italiani abbiamo un difetto: siamo dei One Man Show pigliatutto. Chiunque può essere mio cliente, basta che cammini, respiri e abbia qualche euro in tasca.

Niente di più sbagliato

Piacere a tutti, soddisfare tutti, essere utile a tutti è impossibile. Prima lo impari, meglio è per te, per la tua azienda, per il tuo business. Devi capire a chi realmente puoi essere utile, qual’è il target più affine alle tue competenze e che meglio comprendi. 

Taglia i rami secchi. 

TI FACCIO UN ESEMPIO PER CAPIRE:

Supponiamo tu sia un PT. 

Supponiamo tu ti voglia specializzare nella creazione di un percorso dimagrimento per persone in sovrappeso. 

Faresti bingo. Perché?

Perché se io fossi in sovrappeso e sapessi che tu offri un servizio NATO APPOSITAMENTE PER ME, io non baderei a spese e ti contatterei subito!

Mi sentirei rassicurato nel sapere che affido la mia salute ad una persona che comprende i miei bisogni e può realizzare un percorso su misura per me. 

Al contrario, se tu fossi il classico PT che realizza circuiti cardio, schede per l’aumento della massa muscolare e altri servizi che posso trovare ovunque, perderesti quell’elemento differenziante che mi genera fiducia. 

Ricapitolando, fai in modo che le persone si fidino di te. 

Abbi chiaro il settore, l’argomento, il tema in cui vuoi essere percepito leader, unico, inimitabile. 

2 – COSA: IL PRODOTTO

Se abbiamo detto che il tuo pubblico deve percepirti unico, è proprio perché il tuo prodotto è unico. 

Essere unico non significa che devi compiere una rivoluzione nel mondo del fitness business, non devi essere un genio del marketing fitness, non devi inventare il nuovo sistema di allenamento rivoluzionario per diventare 20 anni più giovane e 20 chili in meno. 

Cosa devi fare? Devi trovare una domanda inascoltata, esaudire una richiesta che le persone hanno fatto ma che nessuno ha ancora considerato.

Fatto? Bene, ora definisci il prodotto o servizio che risolve il suddetto problema. 

Non devi necessariamente soddisfare un numero infinito di persone. Ti basta trovare una nicchia di persone significativa, con una buona capacità di spesa e disposta a pagarti.

Il tuo prodotto o servizio dovrà però necessariamente avere queste caratteristiche:

  • Deve renderti il numero uno della tua nicchia, o al massimo il numero 2 se il mercato è sufficientemente grande. Ma non il numero 3 o inferiore. Il mercato è spietato, prevede 1, massimo 2 leader. Se non sei in questa graduatoria, hai perso. E qui, capisci quanto sia importante rivolgersi ad un pubblico cui ancora pochi o nessuno si è ancora rivolto. Nel mondo del fitness marketing ti garantisco che di falle ce ne sono tante, di mercati inesplorati anche. Perciò hai davanti a te un’autostrada. Non sprecare l’occasione.
  • Mantenere la promessa che hai fatto: se dici che risolve un problema, deve risolverlo, se dici che genera determinati benefici, li deve generare. Pena la tua credibilità. E persa la credibilità, perso tutto.
  • Deve essere svincolato da qualsiasi dinamica di prezzo. Se sei il numero uno, la gente deve pagare. E tanto. Se il tuo valore percepito è alto, non aver paura di chiedere. Ti dirò di più. In queste circostanze un prezzo basso può essere una lama a doppio taglio, e può indurre il consumatore a pensare che il tuo valore non è poi così alto. Perciò occhio ad abbassare troppo le braghe. La soluzione? Fai un’indagine sul costo opportunità del tuo pubblico. Domanda, analizza e capisci quanto sono disposti a spendere. Lascia parlare loro e non sbaglierai mai.

 

3- COME: IL MARKETING E LA COMUNICAZIONE

Et voilà, terzo ed ultimo punto…eccoci al marketing. 

Che poi, marketing…in realtà tutto ciò che è creazione di un fitness brand fa parte del fitness marketing. 

Social media, blog, email, video e chi più ne ha più ne metta sono strumenti. 

E gli strumenti, senza la strategia di cui ho parlato finora, rimangono bellissimi oggetti fini a sé stessi. Nel fitness come in qualsiasi altro business.

Ma d’altronde, servono anche questi, eccome se servono. 

E usarli in modo ottimale è di vitale importanza per creare il tuo fitness brand.

Per creare il tuo posizionamento nel mondo del fitness marketing, che tu sia il titolare di una palestra, che tu sia un personal trainer, che tu sia il titolare di un box CrossFit dovrai curare 3 punti essenziali della comunicazione:

  1. Come comunicare: definisci il formato con cui vuoi creare contenuti (video, foto, podcast, newsletter)
  2. Dove comunicare: Quali canali utilizzerai? Social? Blog? YouTube? Definisci i canali in cui sei certo di colpire al meglio la tua audience. Ciò dipende dall’età, dalle abitudini, dal contesto. 
  3. Esporsi per comunicare: come diceva woody allen l’80% del successo è farsi vedere. Quindi esponiti, fallo con costanza e fallo diventare una routine. Metterci la faccia aiuta a dare personalità al tuo brand.

DOMANDA:

Prima di leggere questo articolo, se avessi detto BRAND cosa ti sarebbe venuto in mente? 

Grandi aziende e grani marchi vero? Nike, Apple, Audi ecc, pensando che il brand è solo una questione per grandi aziende, giusto? 

SBAGLIATO.

Qualsiasi attività fitness ha il dovere di creare un brand in questa italietta mediocre.

L’obiettivo non è vivacchiare, ma sovrastare i concorrenti e spazzarli via a calci. 

Vedo troppa sufficienza nel mondo del fitness italiano. Ciò significa solo una cosa amico mio: se qualcuno si sveglia per primo nella sua zona, oggi come oggi sbanca! Basta fare le cose con la testa e ascoltare la domanda del pubblico.

Pensa al mercato come ad un ranch, e alle attività come a delle mucche:

Il brand è il ferro che serve a differenziare una mucca dall’altra nel ranch. 

Le mucche senza ferro saranno identiche, indistinguibili. Le mucche con il LORO ferro si differenzieranno l’una dall’altra.

Marchiare serve a rendere differente ciò che sarebbe tendenzialmente uguale a qualcos’altro.

Siamo quasi alla fine di un articolo che potrei prendere, elaborare, scriverci un libro e venderlo. E non sarei il primo a farlo.

Invece sono qui a condividere del valore immenso con te. Quindi metti subito in pratica subito dopo quello che ho scritto aver finito di leggere e trova la tua nicchia fitness, crea un prodotto che soddisfi bisogni inascoltati e sfrutta i tuoi canali di comunicazione al meglio.

RICAPITOLIAMO: COSA TI SERVE PER DEFINIRE IL TUO FITNESS BRAND?

1- Una frase che serva a differenziare il tuo prodotto

2 -Una promessa di benefici o prestazioni che offre il prodotto

3- Insieme di messaggi di marketing che comunicano la promessa al target designato

Un esempio in più: 

Prendiamo la classica frase di Nike:

JUST DO IT

Sai perché funziona?

Perché è uno stile diretto, chiaro, che evidenzia come l’unica cosa che conta è FARE

Sono 3 parole che identificano tutto! Chiaro, semplice ed efficace.

Non stiamo parlando di qualcosa di grafico, niente di materiale. 

Semplicemente un concetto astratto che ha contribuito a rendere Nike un colosso. Ma che nella tua mente crea un ideale che ti permette di RAFFIGURARE NIKE.

Così dovrai fare tu.

Impara a creare la tua brand positioning e ti assicuro che risparmierai denaro in inutili campagne pubblicitarie, potrai usare Facebook ads come strumento di marketing incredibilmente efficace, aumenterai il valore percepito dalle persone nei tuoi confronti e…aumenterai il fatturato. 

Buon lavoro

Big Up! 

Alberto

Facebook Ads Fitness: i 3 errori che devi evitare

Facebook Ads Fitness: i 3 errori che devi evitare

“Ma la pubblicità sui social non funziona, ho speso €20 e non ho fatto nessun abbonamento”.

Tu non hai idea di quante volte ho sentito frasi come questa, fatte da imprenditori Fitness che si improvvisano esperti di marketing e di Facebook advertising.

 

 

 

 

 

 

 

 

Andiamo subito al sodo: fare pubblicità su Facebook è un lavoro, vero e proprio. Oggi come oggi è uno strumento che non puoi assolutamente ignorare, ma per essere efficace ti richiede tempo, impegno e anche qualche soldino in più rispetto a €20.

Se sei consapevole di tutto questo continua a leggere questo articolo e otterrai dei consigli veramente preziosi, se invece vuoi continuare a buttare tutto €20 come se fossi al bingo allora buona fortuna.

Risolto il tuo dissidio interiore? Ok andiamo avanti. 

Il weekend scorso mi sono fatto un giro per i miei personali canali social (so che fa ridere detto da uno che lavora nel web, ma durante la settimana il tempo per “curiosare” sui miei canali è davvero davvero poco), e devo dire che ho avuto diverse occasioni per mettermi le mani nei capelli per gli errori che ho visto fare in ambito Facebook Ads. 

Mi sono accidentalmente imbattuto in inserzioni sponsorizzate di centri fitness che non avevano ne capo ne coda, con presentavano errori così grossolani che predire lo scarso risultato è cosa scontata.

Vuoi sapere la cosa divertente? E’ che queste sono proprio quelle inserzioni create dalle stesse persone che poi piangono uscendosene con dichiarazioni simili a quella con cui ho esordito in questo articolo. Pazzesco. 

Errori, tanti errori. Ma che con un pizzico di testa e un briciolo di comprensione delle dinamiche si possono evitare sin da subito. 

Vediamo insieme i 3 più frequenti: 

1- PENSARE CHE TUTTO IL MONDO POSSA VENIRE AD ALLENARSI DA TE

Parto subito con l’errore più grossolano, quello che mi ha fato scattare la molla per scrivere questo articolo. Se hai avuto modo di approcciarti a Facebook ads, saprai che hai la possibilità di definire il raggio di chilometri entro cui la tua inserzione verrà vista. Benissimo. Devi sapere che ci sono dei benpensanti che sostengono: “Più persone vedranno la mia inserzione, più possibilità avrò di essere ricontattato, perciò metto un raggio ampio”.  

Errore da evitare come la peste. Ragiona. Se tu hai un centro fitness in un determinato paese, sai bene come le persone scelgano il centro in cui allenarsi in base alla vicinanza. 

La comodità nella scelta è tutto, e tu lo sai bene. I motivi sono molteplici, oltre alla comodità: la possibilità di essere vicino a casa, l’occasione per allenarsi con l’amico, il far parte di un gruppo di persone che si conosce. 

Posto questo, allora, perché andare a mostrare la tua inserzione a chi è a 30Km da te? Che possibilità avrai mai di ottenere la sua attenzione? 

Esempio: nell’ultimo weekend, come ti anticipavo, mi sono visto raggiungere da inserzioni dall’altra parte del pianeta: io vivo nel cuore della Romagna, le inserzioni provenivano da centri con sede rispettivamente nelle Marche e in Emilia. 

Potrò mai fare 25-30 Km di strada per venirmi ad allenare da te? Appunto. Quindi, soluzione: rimani entro i 10-12 Km di raggio, sempre.

2- FARE OFFERTE MODELLO PENTOLE DI MASTROTA 

Io mi chiedo: ma veramente ormai alle soglie del 2020 ci sono ancora centri fitness che basano il loro “marketing” su abbonamenti a 9,90€ al mese? Magari con slogan del tipo: “Super extra mega sconto per le prossime 12 ore e 55 minuti, porta un amico e un mese è omaggio”. Quando ho visto inserzioni simili non ci potevo credere. Ora, io non sono un consulente strategico specializzato nel pricing, ma il fitness marketing è il mio pane quotidiano, e non serve una scienza infusa per capire che questo approccio è il primo passo per la demolizione della tua azienda.

Hai idea di quanto sia dannoso per la tua immagine? Se proponi prezzi da discount, come può essere percepito di valore il tuo prodotto? 

Inoltre ricorda: il prezzo è lo spartiacque tra l’avere clienti che ti stressano, stanno a discutere sull’euro in più o in meno e che ti mollano dall’oggi al domani e l’avere clienti “di qualità”, consapevoli del tuo servizio e fidelizzati. Se reputi il tuo servizio di qualità, non aver paura di dargli un valore monetario. 

Pensa piuttosto a comunicare al meglio i benefici legati al servizio e condividere le testimonianze di chi lo ha già provato.

3- NON INSERIRE UN INVITO ALL’AZIONE NELL’INSERZIONE 

Devi sapere che qualsiasi azione di marketing tu faccia deve avere un obiettivo chiaro e misurabile. 

Perché ciò avvenga devi fare solo una cosa: chiedere all’utente di compiere un’azione specifica a fine inserzione. Le azioni che puoi richiedere di fare sono molteplici:

  • Invia un messaggio
  • Chiama ora
  • Scopri di più

E tante altre.

L’errore più grande è quello di non inserire nulla, o peggio ancora richiedere un’azione inutile come “Visita il profilo Instagram”. Perché è inutile? Perché in realtà non stai chiedendo nulla di diretto all’utente. Visitare un profilo Instagram non è un’azione che ti porta conversioni, è una richiesta tiepida e incolore.

In conclusione, evita questi 3 errori e comincia a usare al meglio uno strumento che ti assicuro, può farti svoltare.

Come in tutte le azioni di marketing però, non dimenticare che ti servirà usare la testa, ragionare, sperimentare e metterti nei panni del tuo cliente tipo. 

Big News: insieme al mio team stiamo sviluppando il primo video corso di Facebook Ads per il fitness. Una cosa mai vista, pratica, concreta ed efficace. Sia per chi parte da zero, sia per chi vuole imparare ad utilizzare al meglio questo strumento ad oggi indispensabile. Ma di questo, te ne parlerò prossimamente.

Social media marketing fitness: gli errori da evitare

Social media marketing fitness: gli errori da evitare

Quando ho iniziato a scrivere su questo blog sul fitness marketing avevo un obiettivo: instradare l’imprenditore fitness italiano sul percorso che deve seguire per avere una presenza online adeguata. 

Perché tutto questo? 

Perché lavoro con decine e decine di attività fitness sparse su tutto lo stivale, e di queste attività conosco pregi, difetti e soprattutto errori da un punto di vista di marketing online, specie dal punto di vista della gestione dei loro canali social.

Non disperarti, sei ancora in tempo per imparare ad usare i tuoi canali social in modo corretto. Continua a leggere.

 

 

 

Errori. Appunto. E fidati, ne vedo tanti, e così grossolani che correggendoli si otterrebbe tanto con poco. 

Consapevolezza, autocritica e un pò di buona volontà non guastano, anzi, migliorano la propria consapevolezza.

Per questo oggi voglio indicarti gli errori che vedo maggiormente fare con i propri canali social gli imprenditori fitness, condividendo con te le relative soluzioni. Perché dove c’è un errore, ci deve essere una soluzione.

Che tu sia il titolare di una palestra, un personal trainer o il titolare di un box CrossFit credimi, queste parole dovranno per te diventare l’Abc ogni qualvolta tu ti avvicinerai ai tuoi canali social.

Pronto? Partiamo:

1) Il primo, il più grossolano, il più imperdonabile: pensare di prendere la propria pagina Facebook e violentarla invitando a mettere mi piace amici, cugini e conoscenti vari. 

Se lo fai, smettila subito. Quei like non sono utili al tuo business, sono solo un “ok, ti conosco, perciò ti metto un like in amicizia”.

Devi sapere una cosa: non esiste attività più penalizzante per Facebook. Il social blu di Zuckerberg infatti ha un algoritmo (un sistema di calcolo avanzato), in grado di “leggere” in anteprima i tuoi contenuti e farli vedere a chi DAVVERO ha interesse per questi. 

ESEMPIO: Se la tua pagina ha 100 mi piace, e di questi 85 sono di gente che la cosa più fitness che fa durante la giornata è sollevare polemiche e fare le scale, allora sei fritto. 

Valgono infinitamente di più quei 15 miseri like, che hanno un’affinità con il mondo di cui tratti. Perciò, popola la tua pagina di un’audience (un pubblico) in target, ossia realmente interessato a ciò che posti.

2) Postare offerte su offerte neanche si trattasse delle pagine gialle (piuttosto, esistono ancora?). 

Ecco, anche qui si apre uno scenario terribile. E per rendere l’idea ti faccio un esempio:

Questo è il post medio della palestra italiana media:

“Solo per oggi, esclusivamente per oggi, abbonati a 19,99€ al mese. 

Ultima offerta, dopodiché tra 1 minuto e 46 secondi l’offerta terminerà e il prezzo passerà a 1000€ al mese”.

Che valore pensi di dare con un messaggio così? Ti sembra fitness marketing questo?

Te lo dico io cos’è: uno sprecare tempo. Il tuo tempo.

E’ un post di poco conto, di chi deve mettersi a 90 per fare cassetto (scusa il francesismo, ma mi serve fartelo capire). 

Fidati, chi lo legge ti prende per il discount del fitness. Non ti sceglie per il tuo valore, e quel che è peggio non ti dà l’importanza che meriti.

Ora, io non sono quello che deve venire a farti i conti in tasca e non sono un fitness manager che ti deve dire quanto deve costare un abbonamento ai tuoi servizi. 

Io parlo di online marketing per il fitness. Niente di più.

Ma anche qui, purtroppo per te, o aumenti il valore percepito dall’utente, o sei fuori dai giochi. 

Perciò, scansa come la peste le offertissime dell’ultimo minuto modello Giorgio Mastrota, e comunica valore, dai idee, consigli, intrattieni e fai vedere che ne sai. 

E poi, considera anche questo: tu, sui social, ci vai per comprare? Io no, e nemmeno il tuo utente target. 

Perciò, cosa perdi tutto quel tempo a propinare abbonamenti? Intercetta con contenuti che valgano la pena di essere letti, aiuta e sarai…acquistato. Provare per credere. Questo concetto vale per i tuoi post quanto per le tue sponsorizzate.

3) Giusto, le sponsorizzate. Fare Facebook Ads per palestre, Facebook Ads per personal trainer, Facebook Ads per CrossFit sta diventando (per fortuna) uno strumento di cui si comincia a comprendere il valore e l’importanza. 

Sfortunatamente però, si tende a fare un errore gravissimo: pensare che quel bel tasto blu “metti in evidenza” che Facebook mette a disposizione di tutti, sia la soluzione per diventare un esperto Facebook Advertiser al pari di quelli che, come me, lo fanno di mestiere e spendono giornalmente migliaia e migliaia di euro in questo strumento. Magari fosse così semplice amico mio, magari. 

Facebook Ads è studio, analisi, comprensione del target, definizione delle metriche e del budget. Facebook Ads ti richiede tempo tutti i giorni, non è “schiaccio quel bottone che dice METTI IN EVIDENZA poi aspetto che mi chiamino centinaia di clienti”. 

Se così fosse io fare un altro mestiere, e non collaborerei con oltre 40 centri in Italia. Centri consapevoli dell’importanza di questo strumento e coscienti che la strategia e la capacità di analisi sono l’elemento che può fare da spartiacque fare di strumento o una macchina bruciaslodi o un generatore di contatti interessati ai tuoi servizi.

Se sei arrivato in fondo al post e riconosci di essere in torto 3 punti su 3, cospargiti il capo di cenere, chiedi venia e scrivimi subito, hai sicuramente bisogno di aiuto. 

Scherzi a parte (ma neanche tanto), se questo articolo ti è stato utile o pensi sia utile a chi compie quotidianamente questi errori, condividilo e aiutami a generare la giusta consapevolezza in strumenti che, credimi, possono essere la svolta per la tua attività se usati con strategia, testa e in modo coinvolgente.